Che cos’è e come si calcola la quota di legittima di un’eredità?
Che cos’è e come si calcola la quota di legittima di un’eredità?
Il nostro codice civile disciplina agli articoli 536-564 i diritti dei “legittimari”, ossia quegli eredi a favore dei quali la legge riserva una parte (quota) dell’eredità o altri diritti nella successione.
I legittimari hanno quindi diritto alla rispettiva quota per legge e quindi anche se il testamento disciplina l’eredità in modo diverso.
I legittimari sono il coniuge ed i figli del defunto, nonché i suoi ascendenti se chi muore non lascia figli.
In particolare ai diversi possibili scenari corrispondono diverse quote di legittima:
- solo un figlio: metà del patrimonio (art. 537, co. 1, c.c.);
- due o più figli: due terzi del patrimonio, da dividersi poi in parti uguali (art. 537, co. 1, c.c.);
- solo il coniuge: metà del patrimonio (art. 540, co. 1, c.c.)
- il coniuge e un figlio: un terzo del patrimonio a testa (art. 542, co. 1, c.c.);
- più figli e il coniuge: metà del patrimonio ai figli, che poi dovranno dividerselo in parti uguali, ed un quarto al coniuge (art. 542, co. 2, c.c.);
- il coniuge e gli ascendenti: metà del patrimonio al coniuge e un quarto agli ascendenti (art. 544, co. 1, c.c.), la cui divisione è regolata dall’art. 569 c.c.;
- solo ascendenti: un terzo del patrimonio (art. 538, co. 1, c.c.), la cui divisione è regolata dall’art. 569 c.c.
Il resto della massa ereditaria è chiamato “quota disponibile” e di questa il testatore può decidere liberamente la destinazione e ripartizione.

Il caso
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