Nell’ambito di un’operazione che richiede l’intervento di più soggetti, il singolo sanitario è tenuto a monitorare anche l’attività svolta dai propri colleghi?
Nell’ambito di un’operazione che richiede l’intervento di più soggetti, il singolo sanitario è tenuto a monitorare anche l’attività svolta dai propri colleghi?
In tema di colpa professionale, qualora ricorra l’ipotesi di cooperazione multidisciplinare, anche se i diversi compiti non vengono eseguiti contestualmente, ogni sanitario è tenuto, oltre che al rispetto dei canoni di diligenza e prudenza connessi alle sua specifiche mansioni, anche all’osservanza degli obblighi derivanti dalla convergenza di tutte le altre attività verso il fine comune ed unico.
Conseguentemente ogni sanitario non può esimersi dal conoscere e valutare l’attività precedente o contestuale svolta dagli altri colleghi, anche se specialisti in altra disciplina, e dal controllarne la correttezza, ponendo rimedio, se necessario, agli errori altrui che siano evidenti e non settoriali, rilevabili ed risolvibili con l’ausilio delle comuni conoscenze scientifiche del professionista medio.
Nonostante questo principio si riferisca innanzitutto alla sinergia tra i medici in sala operatoria, può essere applicato anche al personale paramedico, nei limiti delle competenze per cui è richiesta la loro prestazione (Cassazione penale sentenza n. 30991/2015).

Il caso
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